mercoledì 2 settembre 2009

ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA



Era una serata buia e tempestosa quell'11 febbraio del 1999. Lo era veramente
. Nevicava e nevicava. Lo strato di neve sulle strade cresceva in fretta e i mezzi spazzaneve avevano grandi difficoltà a garantire un minimo di percorribilità. Chi poteva rimaneva al caldo davanti al caminetto, cenando e magari guardando la TV. Serata da lupi, ma anche quelli si guardavano bene dal farsi vedere in giro.
I lupi no, ma qualche coyote si.
Mentre una minoranza di uomini debosciati, incapaci di fare proposte e soprattutto gran rompip...... rimanevano rannicchiati nei loro lettini, un intrepido manipolo di audaci, incuranti del pericolo, ormai avezzi ad ogni tipo di intemperie, insensibili a qualunque richiamo alla ragionevolezza

si mettevano in marcia intrepidi e fieri, sopratutto coscienti o meglio incoscienti verso un luogo imprecisato, per compiere l'ennesima missione. Una missione difficile, come tutte quelle precedenti. Una missione dalla quale dipendeva la vita o meglio la morte di quel luogo. Una missione che non poteva aspettare oltre. Non si poteva aspettare che arrivasse il giorno, magari con un pallido sole e che le strade fossero riaperte e soprattutto che quell'insignificante minoranza di seccatori potesse unirsi al gruppo per poi, come al solito, lasciarsi andare a ridicole e intempestive osservazioni sull'opportunità delle scelte che si dovevano fare.
Gli audaci la compirono: resero più leggere le casse della comunità per ben 530 milioni per l'acquisto di qualcosa che non sarebbe servito mai a nulla.

Era proprio una sera tempestosa ma ancor di più buia, molto buia!.

In questa storia però mancano alcuni elementi che potrebbero lasciare perplesso il lettore: dove e a che ora si incontrò l'intrepido manipolo? Sopratutto giunsero tutti alla meta o arrivarono in ordine sparso e qualcuno arrivò con qualche tempo di ritardo o qualche altro non arrivò per nulla?
E se tutta la storia fosse scaturita dalla fervida fantasia di uno occulto regista? Ma noi immorali lettori non lo sapremo mai.

"Buonamorte" a tutti